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IVERMECTINA: DAI PARASSITI AL CORONAVIRUS

L’attenzione dei media in questo periodo è ovviamente monopolizzata dal coronavirus. Com’è noto, al momento non esiste una terapia specifica universalmente accettata. Sono in corso numerosi studi clinici che sperimentano farmaci già approvati per la cura di altre patologie, ma che hanno dimostrato promettenti effetti antivirali o antiinfiammatori e immunosoppressivi, contro il coronavirus.

L’ivermectina è balzata recentemente agli onori della cronaca grazie ad uno studio australiano condotto in vitro su cellule infettate con il visrus SARS- CoV-2. Gli autori dello studio hanno infatti riscontrato che, nell’arco di 48 ore, una singola dose di ivermectina è in grado di azzerare quasi completamente la carica virale nelle colture cellulari.

L’ivermectina, utilizzata generalmente come farmaco antiparassitario ad ampio spettro, è stata testata contro il coronavirus poiché possiede anche attività antivirale, ad esempio contro il virus HIV1, il virus responsabile della febbre Dengue e il virus West Nile. Fortunatamente l’ivermectina è un farmaco incluso tra quelli essenziali dall’OMS, ha un basso costo e un alto profilo di sicurezza.

In ambito oculistico l’ivermectina può essere utilizzata nel trattamento di alcuni tipi di filariasi, un’infezione da parassiti causata da nematodi (vermi cilindrici) della famiglia delle Filariidae. Le manifestazioni oculari della filariasi possono essere molto gravi perchè i parassiti possono annidarsi a livello della congiuntiva o andare più in profondità all’interno del bulbo oculare. L’ivermectina è efficace contro queste specie di filaria:

  • Brugia malayi e Wuchereria bancrofti che causano la filariosi linfatica e sono trasmesse da punture di zanzara;
  • Loa loa e Onchocerca volvulus che causano la filariasi sottocutanea e sono trasmesse da diverse specie di mosche.

Questo tipo di parassitosi sono più diffuse in aree geografiche come il sud-est asiatico, l’Africa e l’America Latina, tuttavia il progressivo incremento degli spostamenti delle persone per motivi turistici, di lavoro o migratori, aumenta la possibilità per gli oculisti di riscontrare queste patologie.

L’ipotesi promossa dal gruppo australiano che l’ivermectina sia efficace contro il coronavirus si basa su dati preliminari in vitro. E’ ancora presto per affermare la sua reale utilità contro il coronavirus ed è necessario procedere alla sperimentazione sull’uomo. Dato l’elevato interesse scientifico e sociale legato al tema del coronavirus è probabile che verranno pubblicati in tempi brevi ulteriori studi.

Bibliografia:

Caly L et al. The FDA-approved Drug Ivermectin inhibits the replication of SARS-CoV-2 in vitro. Antiviral Research 2020 (pre-proof)

Padhi TR et al. Ocular parasitoses: A comprehensive review. Survey of Ophthalmology 2017; 62:161-189

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